21 dicembre 2013: finalmente a Cartagena, “la Heroica”! Così la denominò Simòn Bolìvar, eroe dell’indipendenza dell’America del Sud, per il carattere indomito e rivoluzionario degli abitanti. Sul viaggio di ieri stendo un velo pietoso. Il volo da Manizales (dove soggiorno) cancellato per maltempo, un pulman sostitutivo, l’aereo Bogotà-Cartagena in ritardo! Ad un controllo di polizia, in aeroporto, mi sequestrano la forbicetta per il taglio delle unghie. La compagnia aerea si limita a offrirci un caffè o un bicchier d’acqua. LMS. E mi limitu puru iò (e mi limito pure io)! Per fortuna sull’aereo, accanto a me, un angelo! La sua visione mi ripaga di ogni amarezza.



A Cartagena soggiorno su una penisoletta a sud del centro storico: Bocagrande, la Miami Beach locale. Osservo i “cartagenos” benestanti sorseggiare il caffè in locali alla moda, cenare in raffinati ristoranti. Ecco le foto del mio hotel: l’Hotel San Pietro, una casa antica ristrutturata, a 5 minuti a piedi dalla spiaggia, carina e confortevole, ricca di oggetti antichi. Il proprietario, italiano e pugliese, sposato con una signora colombiana, sempre presente, conversa con gli ospiti e coadiuva spesso in sala ristorante. Familiari e gentili anche i componenti dello staff. Ottime la colazione e la cucina, italiana, colombiana e internazionale.



La mattina la passo al sole, sulla spiaggia. Qui tutti a fischiare! Vogliono attirare la nostra attenzione, venderci qualsiasi cosa, farci massaggi. Le mani di quelle donne “vellicano” ogni parte del corpo, accarezzano la pelle, s’insinuano tra i capelli. Così si guadagnano da vivere. Però che sollievo!
